I 10° dan

jigoro kano e alcuni decimo dan del kodokan
Jigoro Kano con alcuni 10° dan, nel 1933

Il decimo dan è il più alto grado mai raggiunto nella storia del Kodokan Judo.

Al giorno d’oggi, soltanto 15 Maestri hanno ricevuto un tale riconoscimento dal Kodokan.

 

 

 

Mifune, Kyuzo (1884-1965)

kyuzo mifune decimo dan kodokan

Aderì al Kodokan nel 1903 e ne rimase membro fino alla propria morte.
Era incredibilmente energico, e rimase alla guida degli istruttori del Kodokan. La velocità con cui si impadroniva delle tecniche di Judo può essere paragonata solo alla velocità delle sue promozioni.
Egli ricevette il grado di decimo dan nel 1945 e fu un membro permanente del Gruppo di Consulenti del Kodokan.
È l’autore del libro “Canon of Judo“. Nel 1964 il Governo Giapponese gli conferì l’onore dell’Ordine del Sol Levante. È stata la prima persona mai onorata in questo modo durante la vita.
Prima di morire, nel 1965, fu l’unico decimo dan in vita al mondo.

 

Iizuka, Kunisaburo (1875-1958)

iizuka kunisaburo decimo dan kodokan

Entrò nel Kodokan nel 1891 ed ebbe il decimo dan nel 1946. Da giovane fu molto accanito nell’andare all’estero ma nel 1906 gli fu richiesto di diventare Istruttore di Judo a Keio (la più antica Università privata del Giappone) ed egli rimase là per più di cinquanta anni, dedicando la sua intera vita al lavoro. Fu membro sia del Kodokan Council che del Dojo
Consultative Group.

 

 

Samura, Kaichiro (1880-1964)

kaichiro samura decimo dan kodokan

Studiò lo stile Takeuchi Santo-ryu sotto suo padre, Masaaki. Aderì al Kodokan nel luglio 1898.
Nell’agosto del 1903 divenne istruttore di Judo presso la 7° Scuola Superiore e, successivamente, dell’8° e della Scuola Superiore Fukuoka.
Nel 1913 cominciò ad insegnare alla sede centrale del Dai Nippon Butoku-Kai e al Bujutsu Senmon Gakko.
Tornato al Kodokan nel 1931, dal ’37 vi divenne insegnante regolare e consigliere, contribuendo a promuovere il Judo. Dopo la sua morte, venne insignito dello Shiju Houshou (Medaglia Fiocco Viola) in onore del lavoro svolto.

 

Nagaoka, Hidekazu (1876-1952)

hidekazu nagaoka decimo dan kodokan

Andò a Tokyo dal suo paese, Okayama, all’età di 16 anni per trovare il Maestro (Shihan). Entrò nel Kodokan nel 1893 e si allenò così duramente che dissero di lui: “La Tecnica è il Sutemi, l’uomo è Nagaoka.” Molti dei suoi combattimenti sono ancora oggi oggetto di innumerevoli ricordi. Tutti i suoi sforzi furono orientati alla formazione dei giovani maestri e fu il più importante assistente del Presidente del Kodokan. Si dedicò a fondo affinchè il Kodokan ottenesse la posizione che oggi occupa nel mondo. Fu promosso 10° dan nel 1937 da Jigoro Kano (uno dei soli tre 10° dan ad ottenere il grado dal Fondatore del Judo).

 

 

Yamashita, Yoshiaki (1865-1935)

yoshiaki yamashita decimo dan kodokanAssistente di Jigoro Kano fin dall’inizio del Kodokan, è uno dei maggiori nomi del Judo. Egli entrò al Kodokan nel 1884 e si guadagnò una formidabile reputazione per i suoi combattimenti con i più forti uomini delle altre scuole di jujitsu durante l’Epoca Meiji. Più tardi si recò negli Stati Uniti, dove insegnò Judo al Presidente Theodore Roosevelt. Jigoro Kano lo onorò con il primo dei 10° dan dopo la sua morte, avvenuta il 26 Ottobre 1935.

 

 

 

 

Isogai, Hajime (1871-1947)

hajime isogai decimo dan kodokan

Entrò nel Kodokan nel 1891 e praticò assiduamente con Jigoro Kano. Nel 1899 fu scelto per andare al Butokukai di Kyoto dove lavorò per molti anni a sviluppare il Judo e a formare nuovi maestri. Nel 1937 fu insignito con il grado di 10° dan dallo stesso Jigoro Kano, ed è considerato una delle più grandi figure del Kansai Judo (Kansai è la parte medio-occidentale di Honshu, la più grande isola del gruppo Giapponese.)

 

 

 

 

Kotani, Sumiyuki (1903-1991)

sumiyuki kotani decimo dan kodokan

Ricevette il grado di 10° dan nell’Aprile del 1984. E’ stato uno dei diretti allievi di Jigoro Kano, e il settimo uomo a ricevere il 10° dan essendo ancora in vita. Fu molto attivo nel propagandare il Judo in tutto il mondo e fu il Capo Istruttore della Sezione Stranieri del Kodokan per molti anni. Egli fu in quegli anni il più alto in grado al Kodokan e Vice Presidente della All Japan Judo Federation.
Durante i suoi anni da studente egli volle praticare con tutti i più potenti e più abili Judoka su cui potesse mettere le mani, sebbene sapesse che la “battuta” sarebbe arrivata. Essere proiettato, immobilizzato o strangolato non era niente in confronto alla sua gioia, perchè la cosa che per lui era più importante era PRATICARE. Morì il 19 Ottobre 1991.

 

 

 

 

Tabata, Shotaro (1884-1950)

shotaro tabata decimo dan kodokan

Entrò nel Kodokan nel 1900 e fu promosso 10° dan nel 1948.
Dal 1905 egli si dedicò al Butokukai di Kyoto dove creò molti nuovi istruttori e contribuì enormemente allo sviluppo ed alla diffusione del Judo. Insieme con Isogai, altro 10° Dan, egli occupa uno speciale posizione nella storia del Kansai Judo.

 

 

Okano, Kotaro (1885-1967)

kotaro okano decimo dan kodokan

Okano nacque nell’Aprile del 1885. Divenne il nono uomo ad essere promosso 10° dan dopo la sua morte, avvenuta il 2 Giugno 1967. Fu il primo studente diplomato alla Budo Senmon-Gakko (Scuola di Arti Marziali) e divenne “shihan” (Maestro di Arti Marziali) presso la 6° Scuola Superiore di Okayama e presso la Polizia sempre di Okayama. La sua tecnica fu una delle migliori nel mondo del Judo di quel tempo.

 

 

Shoriki, Matsutaro (1885-1969)

matsutaro shoriki decimo dan kodokan

Nato l’11 Aprile 1885 nella Prefettura di Toyama, studiò alla Scuola Media di Takaoka, alla IV Scuola Superiore Nazionale ed alla Università Imperiale di Tokyo. Direttore della Polizia Municipale, Presidente del Yomiuri Shimbunsha (giornale giapponese) e più tardi anche proprietario dello stesso. Eletto Membro della Camera dei Pari e Membro della Camera dei Delegati. Fu anche Ministro dello Stato. Fondò la prima televisione commerciale giapponese Nippon Television Network
Corporation. Creò il baseball professionistico in Giappone e contribuì al suo sviluppo. Fu Presidente della Franco-Japanese University Judo
Association, Consigliere del Nippon Budokan, e Presidente della National Dietman’s Judo Federation.
Egli è l’unico non professionista del Judo nella storia del Kodokan ad ottenere il 10° dan.

 

Kurihara, Tamio (1896-1979)

tamio kurihara decimo dan kodokan

Kurihara nacque nel Maggio del 1896. Divenne l’undicesima persona ad essere promossa 10° dan dopo la sua morte. Si diplomò alla Kyoto Budo Senmon-Gako (College di Arti Marziali) e divenne “shihan” (Maestro di Arti Marziali) alla Terza Scuola Superiore di Kyoto. Uno delle sue migliori gare fu la finale della Coppa dell’Imperatore nel Maggio 1926, contro uno dei più forti judoka emergenti, Ushijima Tatsukuma, già 5° dan a 26 anni. Vinse per decisione dopo un lunghissimo e durissimo incontro.

 

 

Nakano, Shozo (1888-1977)

shozo nakano decimo dan kodokan

Nakano nacque nel Gennaio del 1888. Anche lui fu promosso 10° dan dopo la sua morte. Divenne Capo Istruttore alla Tokyo Ikashika University (Università di Madicina). Promosse e divulgò il Judo Kodokan in tutto il mondo. Il suo Uchimata era molto famoso. Egli disse:

La mia strategia è di permettere al mio avversario di fare le sue prese favorite, e dopo trovare la mia strada per proiettarlo.

 

 

 

 

Daigo, Toshiro (1926)

toshiro daigoNato a Tokyo il 2 gennaio del 1926, è stato istruttore al Kodokan per molti anni, arbitro internazionale e responsabile della squadra giapponese di Judo alle Olimpiadi del 1976 e del 1984.

È l’autore del libro Kodokan Judo: Throwing Techniques, uno dei testi sul Judo più apprezzati, e di svariate altre opere.

Ha ricevuto il decimo dan dal Kodokan  l’8 gennaio 2006, durante la cerimonia del Kagami Biraki.

Insieme a Ichiro Abe e Yoshimi Osawa, è uno degli unici tre decimo dan viventi.

 

Abe, Ichiro (1922)

ichiro abeEx presidente della federazione di Judo giapponese è capo della commissione che si occupa dei passaggi di grado nel Kodokan. Inviato ufficialmente come insegnante in Francia (1951) e successivamente in Belgio (1953), ha ricoperto molte importanti cariche all’interno delle principali organizzazioni jodoistiche giapponesi.

Ha ricevuto il decimo dan nel gennaio del 2006, da parte del nipote di Jigoro Kano.

Ha detto: “Per fare un buon judoka, si deve necessariamente ricevere un insegnamento appropriato, studiato, e certamente progressivo, dato da un insegnante che possiede in prima persona una perfetta formazione di Judo, sia dal punto di vista tecnico, che dal punto di vista didattico. Egli deve prima di tutto possedere una certa cultura generale. Un eccellente Campione di Judo non è necessariamente sempre un buon Maestro di Judo, e l’insegnante che intende meritarsi questo titolo deve possedere un metodo d’insegnamento semplice, efficace, che annulli progressivamente le difficoltà che potrebbero presentarsi. Egli fa capire ed amare il Judo ai suoi praticanti, rendendolo cosi accessibile a tutti.

 

Osawa, Yoshimi (1926)

yoshimi osawa
Considerato uno dei maggiori esperti di tecnica del periodo post-bellico, è famoso per la sua conoscenza e abilità negli ashi-waza (tecniche di gamba).

Ha ricevuto il decimo dan dal Kodokan  l’8 gennaio 2006, durante la cerimonia del Kagami Biraki.

Insieme a Ichiro Abe e Toshiro Daigo, è uno degli unici tre decimo dan viventi.

 

 

 

Altri grandi Maestri

Altri grandi Maestri sono passati alla storia del Judo pur non avendo raggiunto il grado massimo. Ne abbiamo scelti alcuni che hanno avuto una immensa importanza nella diffusione del Judo in Europa.

Koizumi, Gunji (1886-1964) – 8° Dan

gunji koizumi ottavo dan kodokan
Nacque nel luglio 1885 nel villaggio di Komatsuka nella prefettura di Ibaraki, era il più giovane figlio di un agricoltore. A dodici anni iniziò a praticare Kendo, poi, appena quindicenne, scelse di trasferirsi a Tokyo, dove iniziò a praticare il jujutsu della Tenshin Shin’yo-ryu. Si occupò di impianti telegrafici, lavorò per la compagnia ferroviaria accettando un trasferimento in Corea, finchè decise di viaggiare con lo scopo finale di trasferirsi in America dove avrebbe potuto approfondire i suoi studi. Nel 1904 partì. fece tappa a Shanghai, Hong Kong e Singapore (dove promosse la fondazione di un dojo di jujutsu), passò quindi in India e nel maggio 1906 giunse in Gran Bretagna, dove insegnò jujutsu a Liverpool. Dopo nove mesi in Gran Bretagna, si trasferì per tre anni in America dove prosegu’ nell’insegnamento. Nel maggio 1910 ritornò in Inghilterra e aprì un negozio di antiquariato a Londra: Koizumi infatti aveva grandi qualità artistiche, era un uomo di profonda cultura, esperto in particolare in lacche orientali e in seguito sarebbe diventato uno dei consulenti del Victoria e dell’Albert Museum. Nel 1917, quando si sposò, si era ormai costruito una florida posizione economica, che sarebbe culminata l’anno successivo con l’apertura di altri due negozi a Londra, tanto che Koizumi si sentì in dovere di ripagare in qualche modo il suo nuovo paese d’adozione.
Fondò e finanziò quindi il Budokwai, un’associazione per lo sviluppo delle arti marziali, che offriva corsi di jujutsu, kendo e altre arti marziali giapponesi, retta da un comitato direttivo eletto dai membri dell’associazione. Gli insegnanti di jujutsu erano Yukio Tani e lo stesso Koizumi, fra gli iscritti vi erano Ernest John Harrison e Hikoichi Aida, entrambi cinture nere del Kodokan. Sembra che siano stati loro a proporre a Koizumi il passaggio al Judo Kodokan, e in occasione della visita a Londra di Jigoro Kano nel 1920, per le Olimpiadi di Anversa, sia Koizumi che Tani ricevettero il 2° dan. Koizumi poi diventò 4° dan nel 1932 e 6° dan nel 1932. Quando Jigoro Kano fece visita al Budokwai di Londra, nel 1933, accompagnato da Sumiyuki Kotani e da Masami Takasaki, assistette ad una dimostrazione di Nage-no-Kata da parte di due allievi inglesi e a quella di Ju-no-Kata da parte di Gunji Koizumi in coppia con Yukio Tani.
Koizumi eseguì il kata apportando alcuni cambiamenti e Trevor Leggett, che in quell’occasione ricevette da Kano il diploma di 2° kyu, ricorda come Kano commentasse quell’esecuzione di Koizumi: “Questa è una modifica del Ju-no-Kata!
In quell’occasione poi Jigoro Kano mostrò le prime tecniche dell’Itsutsu-no-Kata commentando: “Sto studiando l’Itsutsu-no-Kata da oltre quarant’anni, ma mi sa che so eseguire bene solo le prime tecniche…“.
Nel 1951 Koizumi ricevette il 7° dan, e negli anni ’60 l’ottavo. Nel 1965, a ottant’anni, dopo una serata al Budokwai, mentre veniva accompagnato a casa in auto gli fu chiesto cosa desiderasse, al ché rispose: “Che le persone pensino con la propria testa e smettano di fare le pecore!
Il giorno dopo, scrisse una lettera di commiato e pose fine alla sua vita.
“(…) Non voglio passare il resto della mia vita come un vecchio albero morto nell’attesa di un ordine della provvidenza. Mi scuserete se vado avanti un po’.(…) Non esiste né vita né morte nella Via in cui io credo.”
Viene ricordato con grande affetto come “l’uomo che aveva sempre il sorriso sul volto“, diede un contributo fondamentale nello sviluppo del judo in Europa e fu un uomo di grandissima cultura ed umanità.

 

Kawaishi, Mikinosuke (1899 – 1969) – 7° dan

mikinosuke kawaishi settimo dan kodokan

Arrivò, nel 1935, in Francia e vi rimase fino alla sua scomparsa. Egli si dedicò per tutta la vita alla diffusione del Judo in quel paese, tanto da meritarsi l’appellativo di “Creatore del Judo Francese”; creò un suo metodo selezionando 61 tecniche di proiezione secondo una progressione crescente di difficoltà del movimento di tori, introdusse le cinture colorate (oggi largamente utilizzate) e portò i kyu da cinque a sei. Fu l’ideatore del primo metodo di progressione tecnica d’insegnamento, concepito esclusivamente per gli occidentali. Egli ha lasciato detto quanto segue:
“Ogni nazione possiede costumi e sistemi di vita che la differenziano dalle altre ed il Giappone non fa eccezione; in essa infatti è spiccata la differenza etico-sociale dalle altre nazioni. È in riferimento al loro modo di pensare e comportarsi che è nato il judo. Trasportare di sana pianta questa pratica orientale in Europa e pensare di farla crescere e prosperare seguendo di pari passo i suoi principi d’ insegnamento giapponese, senza adattarla alla mentalità occidentale, è un errore molto grave.”